Supernatural GdR

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Lorelai Wayne
view post Posted on 22/10/2010, 15:33






« We know a little about a lot of things; just enough to make us dangerous. »
Dean Winchester

***


Chuck odiava i prologhi.
Ancor prima di iniziare a scrivere la serie di Supernatural non li ha mai utilizzati. I prologhi sono le anatre del mondo della scrittura: divertenti da guardare, ma in fin dei conti non servono a nessun proposito. I prologhi appartengono ai filmetti di seconda categoria che necessitano o di una spiegazione per il pubblico riguardo la trama, o perché generalmente suddetto pubblico era accumunato da un quoziente intellettivo pari a 4 sul quale non si poteva fare alcun affidamento una volta giunti nel bel mezzo dell'azione.
No, i racconti non necessitavano di prologhi.
Questo non è un prologo.
Chuck puntella il gomito sinistro sulla superficie della scrivania a cui sta lavorando, chiude la mano a pugno e ci appoggia contro la guancia come sostegno mentre le dita della mano destra fanno scorrere rapidamente la rotellina del mouse per risalire il documento di testo e rileggere le poche righe appena scritte.
Dean al momento si trova in ospedale, in coma a seguito di un incidente provocato da un camionista posseduto da un demone.

"Il camion spuntò dalla nebbia all'improvviso, come l'albero maestro di una nave fantasma. I fari accecanti investirono l'Impala, illuminandone l'abitacolo a giorno.
Pochi secondi precedettero il boato della collisione, secondi durante i quali nessuno dei Winchester a bordo riuscì a fare nulla per evitare il contatto.
I vetri esplosero, la carrozzeria cedette con un gemito sotto alla potenza dell'impatto e le ruote stridettero mentre l'auto veniva spinta fuori strada dall'urto."


Chuck sbadiglia senza preoccuparsi di coprirsi la bocca con la mano.
Le vicende dei Winchester sarebbero state con molta probabilità, la sua personalissima gallina dalle uova d'oro perché, diciamocelo, Chuck non ha mai avuto nessun particolare talento come scrittore. Era inziato tutto all'improvviso e senza un motivo chiaro, una mattina si era svegliato con un'emicrania fortissimo da fargli venire la nausea. Nulla di strano, si era detto.
Inizialmente aveva attribuito la causa alla considerevole quantità di scotch economico ingurgitata la sera prima durante uno dei suoi tristemente frequenti momenti di autocompatimento, ma poi erano iniziate le visioni.
Una casa in fiamme, un demone che sanguinava nella bocca di un Sam Winchester neonato, un padre di famiglia desideroso di vendetta e pertanto diventato cacciatore e una Chevy Impala nera del 1067 che sfrecciava per le strade dello Stato sulle tracce del Demone dagli Occhi Gialli.
A quel punto, Chuck aveva smesso di pensare al dolore e si era messo al pc, buttando giù furiosamente ogni minimo dettaglio: sembrava quasi che la trama fosse già chiara e limpida nella sua testa.
Due settimane più tardi aveva inviato un paio di capitoli alla prima editoria che gli era capitato a tiro e subito l'amministrazione ne era stata entusiasta.
Oh sì, i Winchester erano stati davvero un enorme colpo di fortuna, anche se sembrava che nonostante tutto, questi non potessero stare proprio tranquilli un momento tra una caccia e l'altra.
Il più sfortunato di tutti restava proprio Dean; sembrava quasi che le sue "visioni" avessero tutte una naturale predisposizione per remare contro le volontà del suo personaggio.
Poteva davvero immaginarselo, disteso sul lettino di un ospedale, inerme, mentre la sua anima vagava per la struttura alla ricerca di aiuto.
A Dean Winchester sembrava servire un angelo custode. Decisamente.
Ad ogni modo Chuck non avrebbe mai voluto conoscere quei tre sfortunati.
Ridacchia appena.
Effettivamente era una situazione abbastanza inverosimile da pensare.
In sottofondo sta suonando Travelling Riverside Blues dei Led Zeppelin: una delle poche cose che sembra lenire un po' i suoi mal di testa.
Chuck sprofonda contro lo schienale della sedia imbottita e stiracchia entrambe le braccia verso l'alto, accompagnando il gesto con un mugolio soddisfatto.
Angelo custode...
Effettivamente pensa di poter arrangiare qualcosina; d'altra parte Dean dovrà pur svegliarsi dal coma in un qualche modo.
Cacciatori, angeli e demoni. Era perfetto!
Chuck fa schioccare la lingua e si sporge nuovamente verso lo schermo del suo pc giurassico, rileggendo ancora e ancora le ultime righe per capire come inserire il nuovo personaggio.

"Fu così che, annunciato da un soffice fruscio di piume, Castiel comparve dal nulla nella stanza d'ospedale.
Al momento non c'era nessuno, quindi non aveva di che preoccuparsi.
Si spostò al capezzale del letto e osservò in silenzio per qualche istante il corpo disteso.
Castiel chiuse gli occhi nel tentativo di localizzare l'anima di Dean; poi si sarebbe messo in contatto con lui e l'avrebbe riportata nel suo corpo, ma rimase di stucco quando la pista che stava seguendo lo condusse proprio al corpo del cacciatore."


Eh già, non si trattava decisamente di un prologo...



***
« I'm not gonna die in a hospital where the nurses aren't even hot. »
Dean Winchester


 
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